Molini Fagioli opera da 1947 nella produzione di farine di grano tenero, sottoprodotti e semole.
In questi 70 anni la crescita del molino è sempre stata costante, ma è nel 2020 che c’è stato un vero e proprio cambio di marcia. Per capire meglio la mentalità e gli obiettivi che ci sono dietro a questo grande progetto abbiamo scambiato qualche parola con Daniele Belletti, direttore commerciale del molino.
Buongiorno Daniele, quale è il ruolo che ricopre oggi Molini Fagioli nel mercato nazionale?
Se fino al 2020 l’obiettivo di Molini Fagioli era quello di vendere la farina nel canale dell’industria, da due anni a questa parte il nostro goal è quello di incrementare le vendite delle farine in sacchi. Oggi il nostro molino rimane un’azienda molto affermata per la fornitura di farine all’industria di trasformazione, ma ha avuto una crescita esponenziale anche nel canale Ho.re.ca. È stato possibile raggiungere questo risultato anche e soprattutto grazie alla creazione di una forza vendita strutturata e forte, che oggi conta 10 agenti e 26 distributori in tutta Italia.
Quanto avete risentito e state risentendo dell’attuale crisi socioeconomica che c’è nel nostro paese?
Il Covid, aumenti del costo dei cereali, inizio della guerra e inflazione dei costi energetici sono stati e sono dei fattori che non possiamo trascurare. Soprattutto la situazione attuale sta creando serie difficoltà a noi produttori e anche a tutti i nostri clienti nel mondo dell’industria, della panificazione e dell’Ho.Re.Ca. Basti pensare che, dati alla mano, il costo dell’energia da gennaio 2021 ad oggi ha subito un’impennata superiore al +500%. Non è da trascurare neanche il fatto che l’attuale situazione climatica e il forte caldo che c’è stato quest’anno ha portato a una minore resa del grano. Detto ciò, mi piace pensare che se con il Covid abbiamo fatto grandissimi passi avanti in termini di digitalizzazione, se ne possano fare altrettanti per migliorare il mondo dal punto di vista energetico e delle emissioni. Noi lo stiamo già facendo, come testimonia il fatto che utilizziamo da anni esclusivamente energia prodotta da fonti rinnovabili, principalmente idrico ed eolico. Non credo che questi problemi possano essere risolti in un attimo, ma devono essere prese decisioni risolutive che permettano alle aziende di essere sostenibili, sia da un punto di vista economico che ambientale. Nel nostro piccolo, come già dimostrato, siamo estremamente attenti a reattivi per governare queste situazioni critiche e migliorarci costantemente davanti a questi cambiamenti.
Quali sono i tratti distintivi dell’azienda che la differenziano dai competitor?
Come racconta il nostro brand, il valore che ci differenzia dalla concorrenza è che siamo un molino veramente artigianale. Da questa filosofia nasce un percorso che ci distingue sia da un punto di vista produttivo che commerciale. Il nostro legame con il mondo artigianale ci ha portato ad avere un bellissimo rapporto con il territorio limitrofo e i suoi agricoltori. Da questo connubio nascono le nostre farine artigianali di qualità e il progetto di filiera OIRZ.
Mi ha parlato del progetto OIRZ, come sta andando questo progetto e quali sono le previsioni future?
Il progetto OIRZ, la prima e ancora unica filiera italiana a Residuo Zero ad essere stata certificata da un ente di certificazione esterno, sta diventando sempre più di attualità. È un progetto di filiera corta, sostenibile e di alta qualità, un progetto esclusivo per chi nel proprio locale vuole raccontare la ricerca degli ingredienti utilizzati, il legame con un territorio, con la terra e con i prodotti genuini della campagna. Un progetto 100% italiano in continuo sviluppo, con delle belle novità che presenteremo a breve. Penso che questo progetto abbia tutte le potenzialità per diventare un punto di riferimento della farina Made in Italy.